N 2/2023 Noi e gli altri animali

Non per essere sempre le solite negative (si sa che le femministe non hanno il senso dell’umorismo, secondo buona parte dello stereotipo corrente) ma è indubbio che la connessione culturale-storico-antropologica tra le donne e gli animali passi attraverso la misoginia. Cagna, maiala, porca, gallina, oca, papera, vacca, troia (che ha assonanze con le già citate maiala e porca) andando verso gatta morta: a questo proposito assolutamente da vedere lo spassoso ma serissimo monologo di Paola Cortellesi composto dal linguista Stefano Bartezzaghi. È evidente che nessun paragone con gli epiteti detrattori maschili (che pure esistono, ma in misura molto minore) regge rispetto alla ferocia verso le donne, paragonate alle femmine di varie specie animali in modo dispregiativo, volgare, feroce e diminuente.Eppure, accanto e oltre l’odio patriarcale atavico verso la femmina umana, esiste un intreccio importante, fondativo, magico, potente e misterioso che da sempre lega le donne ad altri animali.

In questo numero proviamo a raccontare anche questa parte della storia. Buona lettura.

HANNO SCRITTO

PAG 3 FARO [news dal mondo]

Hebe de Bonafini, madre coraggio di Silvia Serini

PAG 8 ORCA [noi e gli altri animali]

Donne e buoi dei paesi tuoi di Monica Lanfranco

Natura, bellezza e potere di Valentina Capati

La fata della notte di Valentina de Santis

Selvaggia di Laura Cima

Le piccole persone di Anna Maria Ortese di Silvia Serini

Tiene il ragno un gomitolo d’argento di Maria Rosa Pantè

Perfetta di Marianna Tassone

La cura e l’abbandono di Rossana Piredda

PAG 43 DELFINO [uomini rari si raccontano]

Il Sepúlveda della mia generazione di Roberto Bertoni Bernardi

Di multiculturalismo, cancel culture e estremismo woke di Mario Moisio

PAG 49 RISACCA [a volte ritornano]

II coraggio della parola di Daniela Cassini

Una spremuta d’arancia di Monica Martinelli

La radice di coraggio è avere cuore di Maria Rosa Pantè

PAG 57 CONCHIGLIE [libri da leggere e da rileggere]

In breve, libri e film a cura di Monica Lanfranco

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